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Parole in dialetto 

Glossario minimo...

Abandonàr: abbandonare, abbandonarsi : venire meno, mancar d'animo
Abatùo: abbattuto, spossato, debilitato
Abénze: adiacenze. Casa con tutte le so abènze e pertinènze : casa con tutte le sue adiacenze, cioè con tutti i luoghi che ne dipendono
Abinàrs: abbinare
Abito fruà: abito consumato
A brazzacòlo: abbracciando al collo
Adàsio: adagio Dasin, dasieto: piano piano, adagio adagio
Agio: aglio
àmia: zia
Amigo: amico
Amolo: susina
Anara: anatra
Anca: anche
Ancuo: oggi
ànda: andamento, andare, voglia (no go anda : non ho voglia)
Anzolo: angelo
Armelin o baracocolo: albicocca
Articiòchi: carciofi
Asenada: malefatta, sgarbo
Aspersego: noce pesca
Assa: filo per cucire. Pàssime le asse da cuser = passami il filo per cucire
Baba: vecchia
Bacàn': Lingua di terra sabbiosa, situata in Laguna presso le Bocche di Porto, che emerge durante la bassa marea.
Bala: palla ma anche sbornia
Balarin: ballerino
Bagigio plur. Bagigi: arachide. La leggenda vuole che il termine derivi dal nome di un Turco che, avendo portato dei servigi alla Repubblica, fosse stato ricompensato con l'autorizzazione a vendere in Piazza San Marco le noccioline; il suo nome sarebbe Al Bha Ghig.
Bagolo: rumore, chiasso, Baldoria, spasso, divertimento   Far Bagolo= far baldoria, divertirsi  Ti xe un bagolo= Sei uno spasso.
Bailo: Rappresentante all'estero del governo della repubblica di Venezia
Baracocolo: albicocca
Bàrba: la barba (ma "el barba": lo zio)
Barbusso: mento
Bareta: berretto, copricapo.  Alle Mercerie il Ponte dei Bareteri
Barnabotti: Nella Serenissima glii impiegati ai ridotti o casini. In genere erano nobiluomini veneziani decaduti
Bàro: Cespo, cespuglio. Baro de erbe, baro de fogie oppure per una folta capigliatura: un baro de caveli.
Baròndolo: Ciuffo di peli o fili attorcigliati (altro nome del cosiddetto "gatto" di polvere)
Baso: bacio
Basoto: abbattuto, barzotto, stanco, uovo semicotto
Bassiloto o basotto: vacillante
Bastasi: Facchini dei Fonteghi i magazzini merci di Venezia
Bater: battere; bater brochete: tremare di freddo
Batòcio: batacchio di campana
Bava: Saliva, bava. Metaforicamente Fortuna: Che bava Che fortuna, una fortuna sfacciata . senti che bava che tira par ste sfése: senti che aria che soffia attraverso le fessure
Bavariol: bavaglio. Meter el bavaròl a un putelo : imbavagliare un bambino
Besso, plur. bessi - soldi/moneta ( Bezzo= Moneta veneziana del valore di 6 denari o mezzo soldo coniata in argento nel 1497 per sostituire le monete forestiere di ugual nome in corso nello Stato.)
Biavarol: negozio di alimentari
Biave: Cereali
Bibiesso: cosa noiosa e che mette a prova la pazienza
Bicièr: bicchiere
Bìgolo: bastone ricurvo su cui si appendono secchi o cesti, da portare sulla spalla ⇒ Bigolanti: venditori/venditrici di acqua
Bigoli in salsa: spaghetti grossi in salsa di acciughe
Boca: bocca
Bocon: boccone
Bogio: bollitura
Bon: buono
Bonètto: panno o cuffia che le donne usavano portare come copricapo
Boresso: allegria
Bovolo: Chiocciola. Dicesi anche per le scale a chiocciola o Scala del Bovolo
Bovoleto: chiocciola
Braghe: calzoni, pantaloni.
Brànca: manata, pugno. Na branca de sal
Bronsa: brace (ma "bronsa coverta": acqua cheta, ipocrita)
Brontolon: brontolone
Brosa: brina
Brusar: bruciare
Busia: bugia, frottola, menzogna
Butar: buttare
Butiro: burro
Buzarar: buggerare, prendere in giro
Ca': casa
Caè: calle
Caenasso: catenaccio
Caesèa o Caèta: calle più stretta delle altre
Cagnara: forte rumore
Caìcia: caviglia
Cain: catino
Cale e caleta (calle o calletta): strada e stradina
Caliera: paiolo ovvero pentola adatta alla cottura della polenta
Caligo/ Caìgo: nebbia; filar caigo: essere eccessivamente preoccupato
Camauro: Tipica cuffia di tela bianca usata dal Doge
Camerlengo: Revisore dei conti. Magistrato sovrintendente alle attività economiche della Repubblica di Venezia, con funzione di riscossione e ridistribuzione delle entrate
Camìsa: camicia
Campielo - Campièo (Campiello): piccola piazza
Canaruòl: abitante di Cannaregio
Canèva: cantina
Canevassa: Strofinaccio, canovaccio, in particolare quello usato per asciugare i piatti.
Caparossolo: vongola
Capeluo: il granchio durante la muta
Capusso: cavolo cappuccio
Carampana:  donna brutta e vecchia 
Carèga: sedia
Caregòn: seggiolone
Cascàr: cadere
Casoin: negozio di formaggi
Castròn: persona poco attenta a quello che fa
Castronar: fare qualcosa malamente
Cavar: togliere
Cavea':perno che serviva per attacare il carro ad un traino
Chèba: gabbia o anche frottola; cascar in chèba cadere in trappola. La Cheba, gabbia, più famosa e famigerata era quella appesa al Campanile di San Marco ad una trave sporta fuori da un buco sopra le botteghe del pane, ad alcuni metri dal suolo, nella quale si chiudeva il disgraziato che aveva commesso un crimine e condannato alla pubblica gogna nella cheba, per un tempo determinato dai giudici, a volte fino alla morte. Non aveva diritto, da parte dello Stato veneto, del cibo, tranne che pane e acqua, forniti dall'alto a mezzo di una cordicella. Il supplizio della cheba a vita venne sospeso nel 1518, perdurando quello temporaneo fino al 1542. Contar chèbe raccontare frottole.
Chèbo: balbuziente el xe chèbo, si intacca con la 'c' e sulle 'g' gutturali (così come lo scheché o schèchena, mentre il balbo sulle 'b' e sulle 'p'; lo sgnanfo ha invece una pronuncia velare-nasale);
Chéca: Francesca
Chéco: Francesco
Chécca: detto di omosessuale maschile passivo
Chietìna: bacchettona o donna devota e religiosa
Ciacola: Chiacchera; quindi Ciacolar: chiaccherare
Ciapar: prendere
Cicara: tazzina
Cièsa: chiesa
Còca: la coccolona e, per estensione, l'organo genitale femminile
Còca belèla: schiocchina
Còca, còcari: scemotto/a , stupidino/a, svanitello/a
Còca lessa, Còca fiapa o còca mola: persona senza carattere
Cocal: gabbiano pl Cocai: gabbiani
Còcca: nave tonda mercantile veneziana a larga prua
Còco: prediletto o anche membro maschile nel linguaggio dei bambini
Còcola: carezza 
Cocolar: coccolare, accarezzare
Cocòlesso: carezza o anche parola gentile
Cogiòn: testicolo o anche persona sciocca Cogiòni! però! (esclamazione di meraviglia)
Cogionar: prendere in giro, burlarsi
Cogoma: caffettiera
Còmio: gomito
Compagno: simile
Companizar: risparmiare, far bastare, far durare, amministrare con avvedutezza, risparmiare in modo da far durare qualcosa o consumarlo a poco poco per farlo durare a lungo. Companisarse el pan', mangiare il pane a poco a poco, per farlo durare fino alla fine del pasto.
Consar: condire
Copi: tegole
Corba, corbato: paniere, cesto con i manici dove mettere pane o pesce.
Corteo: coltello
Cossa: cosa
Corte: cortile
Cotola: gonna
Coverta: coperta
Crecola: cranio teschio, testa pelata. El me ga da una bota su la crecola, mi ha dato una botta in testa.
Criar: sgridare o gridare
Cogumaro: cetriolo
Crocani: terreno accidentato, con sassi o con blocchi sconnessi. Me par de caminar sui crocani, mi sembra di camminare sui ciottoli.
Crossola: Stampella, gruccia. Caminar co le crossole, camminare con le stampelle.
Curàme: Cuoio
Cussì: così
Damani: polsini
Da rente: vicino 
Dascantarse: svegliarsi
Dasin, dasieto: adagio
Deo: dito
Desavio: senza sale
Desbratacàsa: ripostiglio
Desfar: disfare, rompere
Desmentegar: dimenticare
Destirar: distendere
Diese: dieci
Dindio: tacchino
Dito: detto
Dise: dice
Dizial: ditale
: due
Dòdese: dodici
Diisete: diciasette
Disdòto: diciotto
Disdotòna: fastosa imbarcazione da corteo a diciotto remi
Dindìni: soldi (del tintinnio della moneta metallica)
Dindòlon (a...): a ciondoloni, di qua e là, come il dondolar di una campana
Dispiàsso: dispiaciuto
Dogàl: ducale
Dòlse: dolce
Dòna: donna
Drio: dietro
Erbaria: Area di mercato riservata alla vendita di frutta e verdura
Fanfrugnar: rovistare
Farsora: padella
Fàssa: fascia
Felùca o filùca: specie di scialuppa o di piccola imbarcazione che andava a vele o a remi
Fèlze: cabina chiusa della gondola
Feràl: fanale, lampione
Fia/o: figlia/o
Fià: el fia > respiro, un fià >un poco
Fiantin: un pochino
Filzàda: coperta da letto ruvida e rozza
Fòdra: fodera. Fodrà: foderato. Andar par e le fodre: passare per zone interne, nascoste.
Fogio: foglio
Fogo: fuoco
Fora: fuori
Fortàgia: frittata
Fraglia: Corporazione di arti e mestieri
Freschin: odore di muco, odore persistente che rimane dalle uova o dal pesce, o dalle stoviglie mal lavate, o della salsedine, odore che si toglie con il limone o con l'aceto. Si dice anche della carne, in special modo della selvaggina, anche se in questo ultimo caso, si preferisce dire la sa da selvadego
Fruar: consumare
Fufignar: sgualcire
Fulminante: fiammifero
Furàtola: piccola bottega ove si vendevano generi alimentari di poco prezzo
Furegar: frugare
Fureghìn, furegòto: chi si dà da fare in molti modi ma non sempre corretti
Furlàn: friulano. Nativo del Friuli.
Galan: nastro
Ganassa: guancia
Ganfo: crampo
Garangheo: baldoria, confusione
Garbo: acido, acerbo
Gèmo: gomitolo
Ghebo: I ghebi sono i canali minori che attraversano le barene e le velme della laguna, mettendo in comunicazione le zone più interne alle vie d'acqua principali.
Giàsso: ghiaccio, gelo.
Giopo: semplicione
Giossa: goccia
Giustar: aggiustare
Gnaga: maschera di carnevale
Gnente: niente
Gorna: canaletto che serve di condotta dell'acqua, grondaia
Gòto: bicchiere
Gropo
: nodo
Guar: arrotare arnesi da taglio
Imatonir: stordire, sbalordire, rimanere di sasso
Imbaterse: incontrarsi
Imbriago: ubriaco
Imbrogiar: imbrogliare
Impirar: infilare
Impizar: accendere
Imusà o imusonà: arrabbiato
Incocarse: restar confuso, innamorarsi
Incoconar: rimpinzare
Infrapolà: sgualcito
Istà: estate
Lassar: laciare
Late: latte
Lengua: lingua
Leto: letto
Lisso: liscio
Longo: lungo
Lovo: lupo
Luganega
: salsiccia
Luganegher: pizzicagnolo
Ludro: tirchio, spilorcio
Macaco: sciocco
Maciar: macchiare
Magnar: mangiare
Magoga: gabbiano reale
Malà: ammalato
Malorsega: malora
Malvestio: mal vestito
Man: mano
Manco: meno
Mandola: mandorla; tor la mandola: accettare una regalia
Manega: manica
Marangon: falegname; marangon da soase: corniciaio
Marantega: donna brutta e vecchia 
Maravegia: meraviglia
Marcà: mercato
Mare: madre
Marena: amarena
Marenda: merenda
Maridar: maritare
Mariegola: matricola
Mariner: marinaio
Marìo: marito
Marrani: Gli ebrei ispanici (sefarditi)
Mascara: maschera
Massa: troppo
Mastegar: masticare
Matizar: dar di matto
Megio: meglio
Menarosto: girarrosto ma anche noioso
Mezo: metà
Missiar: mescolare
Mocarsela: battersela
Mogio: bagnato ma anche mesto
Molena: mollica
Monèa: moneta
Morsegar: morsicare
Morosa/o: fidanzata/o
Mover: muovere
Mucio: mucchio
Mugèr: moglie
Munega: monaca
Muso: viso; star col muso duro: essere imbronciato
Mussato: zanzara
Nadal: Natale
Naransa: arancia
Nasar: annusare
Natole - sotto le natole: sotto il tetto, soffitta
Nena: balia
Nessa: nipote (detto da uno zio)
Nevoda/o: nipote (detto da un nono)
Niora: nuora
nogara o nogher o noxara : noce (l'albero esempio legno de nogara)
Nona/o: nonna/o
Notolada: nottata, notte in bianco
Noxe: noce
Nua: nuota/nuotano "i nua" = nuotano  / "xe nua"0  è nuda
Nuar: nuotare
Nuo: nudo
Ocando - andar ocando: andare in giro senza meta
Ocio: occhio
Ogio: olio
Ombra o ombreta : Bicchiere di vino
Ombrela: ombrello
Omo: uomo
Ongia: unghia
Onfegà: macchiato
Onto: unto
Orbo: cieco
Orese: orefice
Ormesin: ermellino
Osmarin: rosmarino
Osto: oste
Ostrega: ostrica
Ostregar: brontolare finché si compie un lavoro difficoltoso
Paca: pacca, colpo
Pagia: paglia
Pagiola o scagiola: forfora
Pampalugheto: bamboccio
Pambogìo: pane bollito
Pandolo: tonto, sciocco, fesso e impacciato, soprattutto riferito a persona alta (alto e pandolo)
Panocia: pannocchia
Pansa: pancia
Pantegana: topo grosso
Pare: padre
Pareciar: apparecchiare
Paron: padrone
Parpagiole: farfalline
Parsemolo: prezzemolo
Partìa: partita
Pase: pace
Passadora: colapasta
Pastisson: pasticcione
Pastrocio: impiastro, lavoro mal riuscito
Patàca: macchia
Pàtera: bassorilievo ornamentale circolare
Patìo: patito, smunto
Patòco - marso patòco: marcio fradicio
Peada: calcio
Penoni - a penoni: a piedi
Peata: chiatta, barca da carico di grande capacità
Peocio: cozza ma anche pidocchio
persego: pesca
Pestrin: luogo dove si vende il latte
Petene: pettine
Petolon: pettegolo
Pevare: pepe
Pevaron: peperone
Piadena: terrina
Pianzer: piangere; pianzer el morto: fingersi più poveri di quel che si è
Pìaser: piacere (verbo)
Piassèr: piacere (sostantivo)
Piavola: bambola 
Picandolo: ciondolo
Pie: piede
Piera: pietra
Piria: imbuto
Piron: forchetta
Pissegon: pizzicotto
Pitèr: vaso da fiori
Pitima: pittima
Pocio: fanghiglia
Pomo: mela
Potaciar: sporcare, scarabbochiare
Pressipiton: precipitoso
Prinsipal: principale
Puina: ricotta
Putela/o: bambina/bambino e fanciulla/o e
Puzar: appoggiare
Quciarse: accucciarsi
Racola: raganella; aver una racola: avere una buona parlantina
Rampegarse: arrampicarsi
Ransignar: raggrinzare
Rebaltar: rovesciare
Refolada: folata
Relogier: orologiaio
Repetarse: rimettersi
Resentar: risciacquare
Ridada: risata
Risso: riccio
Robar: rubare
Rodalar: arrotolare, rotolare
Rosegoto: torsolo
Rosto: arrosto
Roto: rotto
Roti: denaro spicciolo
Roverso: rovescio
Rovinassi: calcinacci
Rumegar: biascicare
Rustego: rustico
Salvadego: selvatico
Santolo: Padrino 
Saon: sapone
Sapegar: calpestare
Sarese: ciliegie
Satada: zampata
Savata: ciabatta
Saver: sapere
Sbasio: spaurito, infreddolito
Sbrego: strappo
Sbrindolon - a sbrindolon: a zonzo
Sbrissar: scivolare
Scagneo: panchetta
Scamufiesso o smorfiesso: leziosaggine
Scampar: scappare
Scapussarse: inciampare
Scarpia: ragnatela
Scarsela: tasca
Scartosso: cartoccio
Scaturir: impaurire
Scheo: soldo
Scoa: scopa
Scoasse: spazzatura
Scoconarse: sganasciarsi
Scoltar: ascoltare
Scónder: nascondere
Sconto/sconta: nascosto/nascosta
Scorlar: scuotere
Scorsa: scorza
Scotar: scottare
Scravasso: acquazzone
Scuro: imposta di finestra
Se’: sete
Sensa: Ascensione
Sentarse: sedersi
Seramento: infreddatura
Serar: chiudere
Sercar: cercare
Sercio: cerchio
Sariesa: ciliegia
Servelo: cervello
Sesto: garbo, buon senso, modo
Sfesa: fessura
Sfogio: sogliola
Sfredirse: infreddolirsi
Sfroso - de sfroso: di nascosto
Sgionfo: gonfio
Sgrafar: graffiare
Sigar: gridare
Slanegar: sformare
Slargar: allargare
Slimegoso: molliccio
Slongar: allungare
Smara: broncio
Soaza: cornice
Soco: ceppo
Socolo: zoccolo
Sofegar: soffocare
Sora: sopra
Sorar: raffreddare
Sotar: zoppicare
Sparagnin: risparmiatore
Spegasso: sgorbio, scarabocchio
Squasi: quasi
Squinsio: saputello
Stagner: stagnino
Stocada: stoccata, battuta pungente
Stracada - ciaparse na stracada: stancarsi
Stramasso: materasso
Strassa: straccio
Strenzer: stringere
Strica: striscia
Strighesso: fronzolo
Strigonà: spettinato
Stropar: tappare
Strucar: premere
Su - suso: su
Suar: sudare
Subiar: fischiare, soffiare
Suca: zucca, testa
Sucaro: zucchero
Sugar: asciugare
Sustar: annoiare
Suto: asciutto
Svolo: volo
Tabacar: fiutare tabacco
Tabarro: mantella a ruota da uomo
Tacà: attaccato
Tafanario: oggetto ingombrante
Tagiar: tagliare
Tamiso: setaccio
Tavaron: puntura di insetto
Tegnir: tenere
Teler: telaio
Tentor: tintore
Tola, to(l)a: tavola
Tor: togliere, prendere
Torbio: torbido
Torzio - andar a torzio: confondersi, camminare o vogare di qua e di la
Tuto: tutto
Ua: uva
Ugnolo: spaiato
Vada - fora de vada: fuori di testa
Vansar: avanzare
Vardar: guardare
Vecio: vecchio
Vegnir: venire
Velma: una porzione di fondale lagunare poco profondo ma comunque normalmente sommerso, che tuttavia emerge in particolari condizioni di bassa marea
Veludo: velluto
Véro: vetro
Vin: vino
Vodo: vuoto
Vovo: uovo
Zalo: giallo
Zenocio: ginocchio
Zenziva: gengiva
Zogia: gioia, gioiello
Zogo: gioco
Zonta: aggiunta
Zornada: giornata
Zovene / Zòvane: giovane
Zo - zozo : giù

Collegamenti e fonti